Oggi mi soffermerò sulla prima sezione della mostra, quella in cui effettivamente venivano presentati libri realizzati appositamente per facilitare l'apprendimento di bambini con handicap sensoriali, motori o intellettuali: ci siamo ritrovati ad analizzare dei progetti editoriali veramente ben riusciti e volti a creare un rapporto con il lettore tutt'altro che passivo, ma anzi pieno di stimoli.
Sono libri che, oltre a dare risposte, sanno prendere per mano il lettore e accompagnarlo, renderlo partecipe e magari stimolare in lui altre domande.
Cinque le categorie in cui si suddividevano le raccolte di libri, o per meglio dire i "Villaggi da leggere".
Nel villaggio dei libri tattili abbiamo potuto valutare il creativo utilizzo dei materiali più disparati per la rappresentazione di illustrazioni, ritmi e sensazioni percepibili non con gli occhi ma con il tatto.
I libri tattili sono pensati infatti per bambini con problemi di vista (ipovedenti o non-vedenti) che quindi sono stimolati ad utilizzare il tatto per esplorare e comprendere il mondo che li circonda.
Questi libri sono spesso cartonati ad anelli sui quali vengono applicati materiali morbidi, ruvidi, lisci, frastagliati o addirittura pelosi che svolgono la funzione di media per la narrazione della storia, ovviamente il testo è riportato anche in linguaggio braille a fronte di ogni illustrazione. Purtroppo la realizzazione di questi libri è molto costosa per cui in Italia gli editori che sono interessati alla diffusione di queste opere sono ancora pochi.
I libri tattili che a noi, AddictiveColors, sono piaciuti di più sono stati "Soffio di Vento" di Elisa Lodolo e "Ho un po' paura" di Laure Constantin. Di entrambi forse la cosa che ci ha colpito maggiormente è stato il contenuto del quale i due libri parlavano e il metodo narrativo.
"Soffio di Vento" è il racconto di una sensazione, di un soffio di vento appunto, fatto di fili di lana che nascono da una nuvola e proseguono pagina per pagina senza mai interrompersi attraverso il cielo, le fronde degli alberi fino ad accarezzare una fronte di un volto sorridente.
"Ho un po' paura" affronta invece le paure e insicurezze a cui un bambino non vedente deve far fronte ogni giorno: fare le scale, rumori improvvisi, il suolo instabile; ma per ogni paura affrontata c'è anche un'esperienza positiva, che sia essa un gioco o l'affetto di mamma e papà. Un libro che fa riflettere e cambiare i propri punti di vista.
Audiolibri |
"Animali" in LIS |
Per questa tipologia di libro-glossario illustrato, abbiamo trovato due libricini dalle illustrazioni essenziali ma molto graziose: "Colori" di Marilù Eustachio e "Animali" di Herbert Nauderer.
"Colori" in LIS |
Un "Pinocchio" molto logico. |
"Pela la mela e bela" testo ad alta leggibilità. |
La nostra attenzione per questa categoria è andata al libro "Pela la mela e bela" di Monica Aga Rossi e Federica Crovetti, con illustrazioni di Elena Baboni, un libro divertente e pieno di giochi di parole e di assonanze, ma questo lo si capisce già dal titolo, che può aiutare i bambini con disturbi fonologici in maniera simpatica e scherzosa.
"Nicola a modo suo" in CAA |
Chi ha letto "Lo strano caso del cane ucciso a mezza notte" sa che i bambini autistici hanno bisogno di avere dei riferimenti grafici per comprendere determinati sentimenti (proprio come le emoticon :) = felice), o per focalizzare meglio i personaggi di una storia, i libri in CAA accostano alle parole del testo dei riquadri con piccole illustrazioni grafiche coi quali vengono rappresentate le parole.
Ad ogni parola corrisponde un simbolo in modo che se un personaggio è ricorrente nella storia sarà più facilmente identificato utilizzando sempre lo stesso simbolo.
Tra questi libri troviamo "Nicola a modo suo" scritto da Guido Quarzo e illustrato da Orietta Brombin, un racconto che aiuta a stimolare dinamiche relazionali e identificative, tra il lettore e il protagonista della storia, Nicola.
"I tre porcellini" in CAA |
Ma come avrete capito di idee veramente furbe e creative ne abbiamo portate a casa parecchie, certe sono state delle vere e proprie scoperte, mentre altre un modo di vedere le cose con un'altra prospettiva, in ogni caso: un'esperienza molto stimolante che, se verrà ripetuta, consigliamo a tutti!
Post molto interessante, mi ha fatto scoprire tante cose nuove!
ReplyDeleteTi ringrazio! E' stata un'esperienza che ci tenevo a condividere. ;)
DeleteUn'iniziativa davvero interessante, destinata ad avere seguito e riconoscimenti. Grazie per aver condiviso con noi questa tua esperienza ;)
ReplyDeleteGrazie! Da quel che ho capito è la seconda edizione che fanno, spero anch'io che ci sia un seguito!
ReplyDeleteFinalmente sono riuscita a leggere anche la seconda parte! Bellissimo reportage, complimentissimi!!!
ReplyDeleteGrazie Lisa!
DeleteSono sempre più invogliata a fare qualcosa del genere anch'io... Chissà... : )